Consigli per gestire i capelli grassi
Avere i capelli grassi è un problema relativamente diffuso e porta a quella sensazione di unto conseguente all’eccesso di sebo su capelli e cuoio capelluto.
È una condizione che può portare imbarazzo, oltre che fastidio, dato il sebo tende anche a trattenere pellicine morte e tutte le impurità con cui si entra a contatto, portando spesso alla necessità di eseguire lavaggi quotidiani.
Inoltre, l'alterazione della quantità e della qualità del sebo tende a ridurre la vitalità del capello, infatti è una condizione spesso correlata alla caduta dei capelli.
Cause
A volte non è una la quantità di sebo a portare ad avere i capelli grassi, ma la sua qualità: soprattutto quando si presenta più liquefatto, tende a diffondersi più facilmente lungo tutte le lunghezze dei capelli.
Le cause sono principalmente:
- Ormonali: iperattività degli enzimi della famiglia delle 5-alfa reduttasi, deputati alla conversione del testosterone in diidrotestosterone che, se presente in concentrazioni troppo alte porta alla comparsa di acne e seborrea, velocizza la caduta dei capelli e la produzione di sebo.
- Genetiche: il grado di recettività dei capelli all'azione del diidrotestosterone e la reazione conseguente è determinata geneticamente.
Altre cause sono:
- stress;
- inquinamento atmosferico;
- eccesso di shampoo troppo aggressivi o di pessima qualità.
Rimedi
In primis, per contrastare questo disturbo, è bene eseguire lavaggi frequenti (a seconda della gravità del problema) con shampoo delicati, che non rimuovano eccessivamente il sebo, dato che si tratta sempre di una protezione naturale del capello.
Vanno poi adottate tutte le buone abitudini che aiutano a mantenere i capelli sani, come utilizzare il phon a una distanza di almeno trenta centimetri dal cuoio capelluto, per evitare che temperature alte fluidifichino ancor di più il sebo, esacerbando il problema.
Una dieta ponderata è sempre molto consigliata per la salute dei capelli: bisogna rifarsi all’assunzione di alimenti freschi e ricchi di vitamine, il corretto apporto di proteine solforate (uova, carne e pesce) e sali minerali come calcio, rame e zinco.
Per combattere l'azione del diidrotestosterone, ci sono farmaci molto efficaci, primo tra tutti la finasteride (per gli uomini) e gli inibitori recettoriali degli androgeni, come il ciproterone acetato, la flutamide e lo spironolattone (per la donna).
Se desideri approfondire l’argomento oppure porre semplicemente qualche domanda, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà felice di risponderti.
L'indirizzo E-Mail non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *